Gli orsi e i lupi sono animali selvatici che un tempo vivevano liberamente in gran parte dell'Europa, ma che sono stati decimati dalla caccia e dalla distruzione del loro habitat naturale. Tuttavia, negli ultimi decenni, grazie alla protezione delle leggi e alla conservazione degli ecosistemi, queste specie stanno tornando a popolare alcune zone d'Italia.
L'incremento della popolazione di orsi e lupi ha portato a un aumento degli avvistamenti di questi animali e non solo nelle zone montane e in quelle meno popolate, ma anche vicino a città e centri abitati.
Purtroppo, in alcuni casi, si sono verificate anche interazioni pericolose con l'uomo. Ricordiamo quella più recente ai danni del povero runner trentino Andrea Papi che è morto dopo essere stato ucciso da un’orsa che aveva con sé i cuccioli. Senza dimenticare anche le tante segnalazioni che ci sono state in molte zone d’Italia, ultimamente, e che riguardano soprattutto i lupi. Questi, infatti, si sono resi protagonisti di numerosi attacchi ai danni di animali domestici o da allevamento, spesso avvenuti in prossimità di paesi e città.
Il gravissimo episodio del trentino ha sollevato nelle ultime settimane numerose critiche sulla gestione della fauna selvatica in Italia e ha messo in luce la necessità di adottare misure concrete per ridurre il rischio di interazioni pericolose tra uomo e predatori. Vediamo ciò che si può fare perché queste avvengano in modo efficace.
La prima cosa è adottare un approccio basato sulla prevenzione. È importante che le autorità locali forniscano informazioni dettagliate sulla presenza di orsi e lupi nelle zone frequentate dagli escursionisti e turisti e consigli su come evitare i luoghi di possibile passaggio e su come comportarsi in caso di incontro ravvicinato.
Inoltre, è necessario che vengano prese misure per proteggere gli animali e il loro habitat naturale, al fine di evitare conflitti tra orsi e lupi ed esseri umani. Questo può essere fatto attraverso la promozione di politiche di conservazione degli ecosistemi, l'implementazione di zone protette e l'istituzione di corridoi ecologici che permettono agli animali di spostarsi in modo sicuro.
È anche fondamentale che vengano adottate misure per ridurre il rischio d'interazioni tra predatori e bestiame. In alcune zone, ad esempio, sono stati introdotti protocolli di gestione delle mandrie al fine di ridurre i conflitti tra gli orsi, i lupi e il bestiame.
Bisogna poi lavorare su progetti che coinvolgano la popolazione per istruirla alla convivenza con gli animali selvatici. Questo può essere fatto attraverso programmi educativi nelle scuole e attraverso campagne di sensibilizzazione rivolte alla popolazione locale.
Nonostante questi sforzi, rimane il fatto che orsi e lupi sono animali selvatici e che quindi possono rappresentare una minaccia per l'uomo se non vengono gestiti correttamente. Per questo motivo è prioritario che le autorità continuino a monitorare attentamente la presenza di questi animali e a fornire informazioni e consigli per evitare situazioni pericolose. Solo così sarà possibile costruire un equilibrio sostenibile tra uomo e natura, in cui orsi e lupi possano continuare a vivere liberi e in salute, senza rappresentare una minaccia per gli esseri umani.
Per chi volesse approfondire consigliamo le seguenti letture:
La via del lupo. Nella natura selvaggia dall'Appennino alle Alpi, di Marco A. Ferrari; Laterza editore, 2014.
In nome dell'orso. Il declino e il ritorno dell'orso bruno sulle Alpi. Storia, cronaca, conflitti e sfide, di Matteo Zeni; Il Piviere editore, 2016.
Se questo articolo ti è piaciuto ed è stato utile aggiungi un commento o metti mi piace